Italy

Immigration History from Italy to Victoria

The Italian presence in Australia predates the First Fleet. James Matra and Antonio Ponto, both of Italian descent, were aboard the ship ‘Endeavour’ with Captain James Cook on his voyage of discovery in 1770. Convict Giuseppe Tuzo arrived with the First Fleet, and eventually settled in Sydney.

Hundreds of Italians were lured to Victoria by the 1850s gold rushes, including Raffaello Carboni, who witnessed and documented the famous Eureka Stockade in 1854, calling the actions of the soldiers a “foul deed, worthy of devils”.

When the gold ran out, many Italians left Victoria to work in other parts of Australia. Those who stayed established small, mainly agricultural communities in country Victoria. The Italian cultural association – the Dante Alighieri Society – established a branch in the city in 1896, its first outside Italy. By then, around 1,500 Italians lived in Victoria. Many worked as labourers, artisans, artists, doctors, agriculturalists, retailers, manufacturers and scientists. Engineers such as Carlo Catani and Ettore Checchi transformed the city of Melbourne and oversaw irrigation and water catchment projects around the State.

Italians continued to settle in Victoria in the early years of the twentieth century, many to escape economic hardship in their homeland. However, the 1925 Immigration Act created a quota system limiting people from selected countries, and by 1928 the number of Italian immigrants allowed into Australia was strictly limited.

After World War II Italian immigration increased dramatically, including large numbers of agricultural workers from southern Italian regions, including Sicily and Calabria. Because many who arrived were single men, proxy marriages to women back in Italy were common practice.

The number of Italy-born Victorians peaked at 121,000 in 1971. Italian immigration then declined, but Italians are still the fifth-largest immigrant community in Victoria after the English community, with 70,532 Italy-born people recorded in the 2016 census. Victorians of Italian descent continue to contribute to the cultural and economic development of Victoria through their achievements across a range of industry and professional sectors.

Immigration History from Italy (Italian) to Victoria

La presenza italiana in Australia precede nel tempo l’arrivo della Prima Flotta. James Matra e Antonio Ponto, ambedue di origine italiana, erano a bordo della nave Endevour con il capitano James Cook, nel suo viaggio di scoperta del 1770. Il galeotto Giuseppe Tuzo giunse con la Prima Flotta e fini’ per stabilirsi a Sydney.

Centinaia di italiani furono attratti nel Victoria dalle corse all’oro del 1850 e fra di loro Raffaello Carboni, che assistette, documentandola, alla famosa Eureka Stockade del 1854, quando ebbe a chiamare le azioni dei soldati” un atto infame, degno di demoni”.

Quando l’oro si esauri’, molti italiani lasciarono il Victoria per andare a lavorare in altre parti d’Australia. Quelli che rimasero, formarono piccole comunita’, in prevalenza agricole, nelle zone di campagna dello stato. L’associazione culturale italiana Societa’ Dante Alighieri apri’ una sezione in citta’ nel 1896, la sua prima fuori d’Italia. A quell’epoca circa 1.500 italiani vivevano nel Victoria. Molti lavoravano come manovali, artigiani, artisti, medici, agricoltori, commercianti al dettaglio, fabbricanti e scienziati. Ingegneri, quali Carlo Catani e Ettore Checchi, trasformarono la citta’ di Melbourne e diressero progetti di irrigazione e raccolta delle acque in varie parti dello stato.

Gli italiani continuarono a stabilirsi in Victoria nei primi anni del ventesimo secolo, molti per sfuggire alle difficolta’ economiche che incontravano in patria. Tuttavia la legge sull’immigrazione del 1925 creo’ un sistema di quote che limitava l’ingresso di persone da determinati paesi, e nel 1928 il numero di immigrati italiani in Australia era strettamente limitato.

Dopo la prima guerra mondiale l’immigrazione italiana aumento’ drammaticamente, includendo un grande numero di lavoratori agricoli provenienti dalle regioni dell’Italia meridionale fra cui la Sicilia e la Calabria. Poiche’ molti dei nuovi arrivati erano uomini non sposati, i matrimoni per procura con donne che stavano in Italia divennero una pratica comune.

Il numero di residenti del Victoria nati in Italia raggiunse la sua punta massima nel 1971 con 121.000 unita’. Poi l’immigrazione italiana diminui’, ma quella italiana rimane una comunita’ numeroso, con 76.906 persone nate in Italia, iscritte nei registri del censimento del 2011. Gli abitanti del Victoria di origine italiana continuano a contribuire allo sviluppo culturale ed economico dello stato attraverso le loro conquiste in tutta una serie di settori industriali e professionali.

Average Age

Dataset: Italy Source: Australian Bureau of Statistics

Age Distribution

Dataset: Italy Source: Australian Bureau of Statistics

Population

Dataset: Italy Source: Australian Bureau of Statistics

Gender split for  

Dataset: Italy Source: Australian Bureau of Statistics

Occupations

Dataset: Italy Source: Australian Bureau of Statistics

Religions

Dataset: Italy Source: Australian Bureau of Statistics

Languages

Dataset: Italy Source: Australian Bureau of Statistics